Abbiamo a Roma stazioni metro indecenti e altre semi abbandonate, ma qualcosa si muove. Sono beni costati molto e finalmente sembra che saranno portate a termine. Lasciate a metà sono inutili e pericolose per chi le utilizza e per le prospettive future della città. Ci vuole comunque la collaborazione dei cittadini, che nel degrado spesso sono costretti a vivere, sennò non ci sarà soluzione.
Un esempio di luoghi fantasma sono le due stazioni di Acilia sud e Tor di Valle, lungo la direttrice Lido della Capitale. All’entrata di Tor di Valle qualcuno aveva scritto “Stazione Beirut” perché sembrava di entrare nel teatro di un conflitto a fuoco. Abbandono e distruzione erano visibili in maniera preoccupante. Tettoie fatiscenti, rovine, mura crollate, tettoie divelte, fili elettrici scoperti, ruggine, sporcizia, impianti vandalizzati costituivano un pericolo per chi usufruisce quotidianamente di quei luoghi e al tempo stesso un messaggio: questo posto fa schifo, la vita è uno schifo.
Come si deve sentire il pendolare che passa due volte al giorno davanti a questo sfacelo? Che fiducia avrà nelle istituzioni e nel prossimo, entrambe colpevoli di quel teatro di vandalismo?
La regione ha messo mano al recupero di Tor di Valle
Dopo anni di abbandono l’Assessorato alla Mobilità e Trasporti della Regione Lazio ha ripreso i lavori di restauro delle opere citate. Confermando la data di aprile 2024 come fine lavori.
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Questa infrastruttura sarà preziosa anche per gli spostamenti durante la stagione estiva verso il litorale e nella prospettiva del Giubileo del 2025. La lunga storia di Tor di Valle, per esempio, è piena di problemi, dagli appalti del 2014. Tanto che qualcuno aveva perso le speranze. Invece, dopo 5 anni di fermo e diatribe burocratiche, s’è sbloccato l’appalto per il completamento della Stazione di Acilia Sud e la realizzazione dello spazio coperto della fermata di Tor di Valle.
C’è voluto il cambio di gestore della linea Roma-Lido (Metromare) dall’azienda di trasporto comunale Atac alla regionale Astral, per riprendere il bandolo della matassa. L’ Atac, a rischio fallimento, aveva dirottato per l’acquisto di gasolio necessario agli autobus di Roma, i fondi destinati alla realizzazione delle due stazioni. Alla Italiana Costruzioni spa di Roma, che si occupa di completare i lavori, andranno 3 milioni di euro.
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